Quando si riceve una diagnosi di ovaio policistico, è facile sentirsi disorientate. Il nome può evocare qualcosa di complicato, quasi preoccupante, e spesso genera ansia. Ma comprendere davvero di cosa si tratta è il primo passo per affrontare questa condizione in modo sereno e consapevole.
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disturbo endocrino che colpisce molte donne in età fertile. Non si manifesta sempre allo stesso modo: alcune donne presentano cicli irregolari, acne o aumento di peso, altre scoprono di avere la PCOS solo durante un controllo ecografico o nel momento in cui cercano una gravidanza.
La caratteristica comune è una produzione ormonale squilibrata, che può interferire con l’ovulazione. Gli ovuli, invece di maturare completamente ed essere rilasciati, restano “bloccati” nelle ovaie, creando le tipiche formazioni visibili all’ecografia (non veri e propri cisti, ma follicoli). Questo può portare a una difficoltà nel concepimento, ma non significa necessariamente infertilità.
La buona notizia è che la PCOS si può gestire efficacemente. L’approccio deve essere personalizzato: si parte da una diagnosi attenta, che include ecografia, analisi ormonali e ascolto dei sintomi della paziente. Da lì si può costruire un piano che può includere correzioni dello stile di vita, supporto nutrizionale, regolazione del ciclo mestruale e, nei casi in cui si desideri una gravidanza, il giusto percorso di stimolazione ovarica.
Ma ciò che fa davvero la differenza è avere al proprio fianco uno specialista che accompagni con empatia, chiarezza e continuità. Presso Gynelife, ogni paziente con ovaio policistico viene seguita non solo dal punto di vista clinico, ma anche emotivo. Perché convivere con una condizione cronica non significa rinunciare ai propri obiettivi: significa solo imparare a conoscersi meglio.
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